10 maggio 1981; stadio comunale di Torino. Si gioca Juventus-Roma, gara delicatissima per la sfida scudetto. Il gol annullato a Maurizio Turone passa alla storia. L’arbitro Paolo Bergamo (colui che poi è diventato designatore ed è finito nell’inchiesta Calciopoli) prima concede la rete, poi la annulla su segnalazione del guardalinee Sancini. Il difensore giallorosso è in fuorigioco.
Quell’episodio per i tifosi romanisti ha rappresentato e, probabilmente, rappresenta ancora più di tutti il furto sportivo per antonomasia in favore della Signora.
La moviola Rai di Carlo Sassi poche ore dopo la fine di quella gara dimostra che il gol era regolare. Niente fuorigioco. Errore arbitrale in favore della Juve.
Questo è quello che tutti gli appassionati di calcio conoscono come la versione ufficiale, anche perché negli anni avallata da tutti i mezzi di comunicazione.
Tuttavia qualche settimana fa è successo qualcosa che stranamente ha avuto poco risalto nei media tradizionali.
Una premessa: all’epoca, per poter realizzare la moviola, essendo le immagini su pellicola, si operava un vero e proprio montaggio video. La sede Rai che si occupava del montaggio dei filmati era a Roma.
Il 24 febbraio scorso Sassi è stato ospitato a Radio Rai all’interno di Circo massimo, programma di Massimo De Luca. In questa occasione ha dichiarato (l’audio ve lo proponiamo dopo il salto) che quella moviola fu un po’ “acchittata” negli studi romani al fine di dimostrare che il gol di Turone fosse regolare. Le immagini, invece, raccontavano un’altra storia: il gol era viziato da offside. Ecco le parole di Carlo Sassi:
La moviola dimostrò che il gol era irregolare, che Turone era oltre la linea di Prandelli. Poi però a Roma con un marchingegno particolare dimostrarono che invece non era in fuorigioco, il ché non era vero perché hanno… non dico barato, per l’amor di Dio…. non era perfetto quel macchinario. L’hanno un po’ acchittato. Turone era in fuorigioco effettivamente.
Un caso clamoroso che riporta alla ribalta la questione del rapporto tra media e calcio, su cui qualche anno fa si tornò a discutere con molto clamore allorché la ‘super moviola’ di Aldo Biscardi finì sotto la lente di ingrandimento nell’inchiesta Calciopoli. Stavolta la confessione di Sassi, oggettivamente clamorosa, pare non abbia interessato particolarmente l’opinione pubblica, dai giornali alle televisioni. Come mai?
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